Angiolina Di Biase

30.01.2018 11:13

Angiolina 
Stava per compiere il secolo, Angiolina, mancavano due giorni. Una vita lunga ma soprattutto una vita eccezionale. Non di quelle che raccontano i giornali. Cerchiamo gli eroi che vincono battaglie e i santi che fanno miracoli. Ci sono persone semplici, vissute umilmente, pazienti ma forti, capaci di piccoli atti che danno profumo alla vita. E’ il piccolo, silenzioso, umile esercito di persone che riabilitano l’umanità. Senza alzare mai la voce, senza vanto riconciliano con la vita. Hanno il dono dell’ empatia, sanno capire, sanno dare. Angiolina ha affrontato le difficoltà con una forza e una serenità che hanno pochi. Ha allevato sei figli e per anni ha portato avanti una attività impegnativa, faticosa, un piccolo albergo di paese. Il sorriso era sempre sul suo viso come la bontà era dentro di lei. Sapeva esercitarla senza esibizione, era la sua natura. Non ricordo una sola volta di averla vista nervosa. Di lei ho scritto, senza farne il nome che ora faccio, quando ho raccontato delle donne di Bonefro di tanti anni fa: un giorno, dopo la guerra, andò un amico di famiglia a chiederle un piccolo prestito per comprare il pane per i figli. Lei non aveva danaro. Il marito era fuori. Comprare il pane: come si può accettare di mandare via un amico? Gli disse – come se fosse la cosa più naturale del mondo- di svitare i 4 pomi di ottone del suo letto matrimoniale e andare a venderli da chi comprava ferrovecchio. Temette di ricevere dal marito rimproveri e magari qualcosa di più ma lui capì. Quell’uomo poté comprare il pane, quel giorno. Di altro potrei raccontare di lei, della sua bontà, della sua capacità di risolvere i problemi, della sua meravigliosa capacità di raccontare. Angiolina non andava in chiesa e non era religiosa. Credeva, penso, come credono le persone semplici senza porsi troppi problemi ma se c’è il Paradiso lei ha ora un posto d’onore. In questo momento mi è giunta la notizia della sua scomparsa e sento il bisogno di ricordarla con le prime parole che mi vengono.
Non molti anni fa andai a trovarla a Termoli. Le chiesi di farle un ritratto (eravamo in cucina): è questo che allego in ricordo di questa donna semplice,meravigliosa. Penserò a lei ogni volta che incontro qualche difficoltà.

Nicola Picchione

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