Vaccaro Tony

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Tony Vaccaro (Michelantonio Celestino Onofrio Vaccaro) nasce il 20 dicembre 1922 a Greensburg, in Pennsylvania. La sua famiglia, originaria di Bonefro, dove torna in visita, per la prima volta, nel 1925. La prematura scomparsa di entrambi i genitori costringe Tony e le due sorelle a rimanere in Molise fino alla fine degli anni Trenta. A Bonefro è legata l'adolescenza di Vaccaro; un'esperienza da cui nasce un profondo legame tra lui e la «sua terra» molisana e tra lui e gli uomini di quella terra, segnando non solo la sensibilità dell'uomo, ma anche una parte importante della sua futura produzione artistica. Vaccaro comincia a interessarsi di fotografia quando frequenta il liceo. È tra i primi a utilizzare una tecnica fotografica basata sulla velocità di scatto della macchina nel tentativo di cogliere le "reali" e spontanee espressioni dei soggetti. Ha comprato la sua prima macchina fotografica 35 mm nel 1942. Inviato nel settembre del 1943 a Camp Van Dorn, in Mississippi, ottiene il permesso di realizzare un primo book sulla vita del suo battaglione. Nell'aprile del 1944 è inviato in Inghilterra con l'83a Divisione di Fanteria. Prende parte allo sbarco in Normandia e alla progressiva liberazione dell'Europa occidentale. Attraversa il Lussemburgo e il Belgio, combatte nella battaglia delle Ardenne; partecipa alla conquista della Germania, dalle rive del Reno alle porte di Berlin. I suoi scatti sono stati esposti in vari paesi europei. Nel 1945 decide di rimanere in Europa come fotografo del giornale dell'esercito americano, The Stars and Stripes. È in questi anni che la produzione di Vaccaro si allarga, accentuando alcuni degli elementi già presenti nelle fotografie della guerra (una selezione nel volume Entering Germany, 2001). Vaccaro attraversa l'Italia, la macchina da presa allarga e restringe il campo, focalizzando la sua attenzione sulla vita quotidiana nelle città e nelle campagne durante il dopoguerra e la ricostruzione. Una parte del lavoro sarà poi inserito nella raccolta La mia Italia. Nascita della Repubblica del 2008. Rientrato negli States nel 1949, deluso dagli studi accademici, comincia a lavorare per i periodici Flair, Look, Venture e Life. Torna a Roma una prima volta nel 1954, rimanendoci due anni come corrispondente di Time Life. Rientra a New York dove oltre a continuare a lavorare come freelance per numerose riviste comincia a esporre i propri lavori. Nel 1963 riceve la Medaglia d'Oro dall'Art Directors' Club di New York per la migliore fotografia di moda a colori. Tony è il primo fotografo a riprendere una modella di colore. Nel 1964 si trasferisce di nuovo a Roma per rimanerci sino alla fine degli anni Sessanta, corrispondente di diversi giornali. Dal Matrimonio con Anja Lehto nascono Francis e David. Vaccaro continua a compiere frequenti viaggi a Bonefro e in altre zone d'Italia, occupandosi dell'industria del cinema, dello spettacolo e della moda e fotografando, tra gli altri, Loren, Chaplin, Brando, Dietrich, Gable, Fellini, Magnani, Picasso. Nel 1969 riceve la Medaglia d'Oro per la migliore fotografia a colori nel mondo dal World Press Association, La Hague, Olanda. Rientrato in America, affianca al lavoro di fotografo la docenza in fotografia alla Cooper Union di New York. Oltre ad avere ricevuto molti premi e riconoscimenti, le opere di Vaccaro sono presenti in numerose collezioni private e nei più importanti musei del mondo, il Metropolitan di New York, la George Eastman House di Rochester (NY) e il Centre Pompidou di Parigi. Tony Vaccaro vive a Long Island City (New York).

Fonte: Norberto Lombardi

 

Intervista a Tony Vaccaro


Tony Vaccaro si pregia, tra le tante onorificenze e riconoscimenti, di aver ricevuto, l’onorificenza più alta attribuita dalla Repubblica Francese La Legion d’Onore. La Légion d'honneur (Legion d'onore) è un ordine cavalleresco istituito, il 19 maggio 1802, da Napoleone Bonaparte, primo console della Prima Repubblica Francese.


post su Facebook di Gino SILVESTRI

Un autoritratto del Sig. Vaccaro. "Ecco perché sono diventato un fotografo," ha detto. "Ho dovuto mostrare questo inferno per il resto del mondo."

Tony Vaccaro, fotografo noto per le sue foto della seconda guerra mondiale, è stato tra quelli onorati di Domenica a Manhattan dall'Olocausto Stati Uniti Museo

Fonte  THE NEW YORK TIMES 09/03/2013

Sommaria traduzione dell'articolo sopra riportato "cityroom"

Tony Vaccaro voleva diventare un corrispondente straniero, ma dopo essere cresciuto in Italia, è tornato negli Stati Uniti meno competente in inglese. Uno dei suoi insegnanti presso la Scuola di Isaac E. Young alta a New Rochelle, NY, ha suggerito che diventare un fotografo, invece. (Si è unito un club telecamera iniziata dal suo insegnante di scienze, Bertram L. Lewis.) Ha lavorato come caddie per permettersi un $ 47,50 di fabbricazione americana Argus fotocamera C2, impegnato a compiere con lui quando è andato in guerra.

"Ecco perché sono diventato un fotografo," ha detto. "Ho dovuto mostrare questo inferno per il resto del mondo."
Tony Vaccaro, fotografo noto per le sue foto della seconda guerra mondiale, è stato tra quelli onorati di Domenica a Manhattan dall'Olocausto Stati Uniti Museo.

Quelle immagini lo ha portato all'attenzione del United States Holocaust Memorial Museum.

Domenica scorsa al New York Hilton, il signor Vaccaro è stato uno dei circa 50 veterani della Seconda Guerra Mondiale onorato insieme a circa 300 sopravvissuti all'Olocausto a New York, la terza di quattro tappe tour nazionale del museo per celebrare il suo 20 ° anniversario. Funzionari del museo riconosciuto che una riunione di quelle dimensioni è improbabile che si ripetano.

Più di 3.000 persone registrate per l'evento. La maggior parte dei militari prima, come il signor Vaccaro, sono 90 anni o più. La maggior parte dei rifugiati europei sopravvissuti della Shoah non sono molto più giovani.

"E 'giusto dire che questo è uno degli ultimi sopravvissuti tempi e veterani della Seconda Guerra Mondiale si riuniranno in così gran numero", ha detto Sara J. Bloomfield, il direttore del museo. "Il loro compito della testimonianza sarà presto affidata al resto di noi."

Con il numero di testimoni oculari viventi diminuzione, il valore di fotografie e testimonianze video è stato in crescita. Gli archivi del museo comprende circa 90.000 foto.

"Hanno umanizzare le vittime", ha detto la signora Bloomfield. "Hanno personalizzare la storia."

Il signor Vaccaro è stato portato all'attenzione del museo di Max Lewkowicz, un documentarista la cui madre era un sopravvissuto all'Olocausto e la cui fidanzata, Elissa Schein, è il direttore del museo dei programmi pubblici.

Il signor Vaccaro, che ha iniziato come fotografo dilettante e in seguito ha lavorato per Stars and Stripes, della vita e look, in piedi con la mano sul cuore, come una processione militare ha presentato i colori, tra cui quelli del suo divisione di fanteria 83, che ha liberato Langenstein, un campo di sotto di Buchenwald, il 11 aprile 1945.

Le sue fotografie così colpito un capitano dell'esercito che è stato raccomandato per il Signal Corps, ma gli fu detto che era troppo giovane. "Sono abbastanza vecchio per farlo", ha chiesto, con il dito indice come un trigger ", ma non abbastanza per fare questo," premendo il dito verso il basso come su un otturatore.

Avrebbe portato ben 8000 fotografie durante la guerra, sviluppandoli nel buio di notte in caschi presi in prestito.

"Mi puzzava come una stanza buia", ha ricordato.

Tra le sue fotografie più famose, pubblicati in libri e altre collezioni, sono "Il bacio della liberazione", omaggio di un GI di una giovane ragazza in Bretagna, e "Morte Bianca", coperto di neve corpo di un soldato, il quale, il signor . Vaccaro scoperto, era il suo migliore amico, Henry Tannenbaum di Brooklyn. Mezzo secolo più tardi, sarebbe tornato a posto, con il figlio del signor Tannenbaum, Sam.

Nessuna scena era troppo triste di non fotografare. "Ho preso tutto", ha detto. "Ho sentito il mondo ha dovuto vederlo."

Tra gli altri ospiti Domenica era Hanna Deutch, che è di 90 e vive a Jackson Heights, nel Queens. Ha frequentato come un sopravvissuto e di un veterano: è stata evacuata dalla Germania poco prima della guerra come un bambino e si arruolò nell'esercito britannico come infermiera. Non avrebbe preferiscono dimenticare ciò che è accaduto durante l'Olocausto piuttosto che rivivere in occasione di eventi come questi? "Il mondo deve sapere, di conoscere persone che hanno vissuto attraverso di essa», rispose lei.

Quando ciò non è più possibile, il mondo dovrà dipendere da video e fotografie, come quelle scattate dal Sig. Vaccaro, che vive a Long Island City, Queens, ed è un padre divorziato di due figli grandi. (Ha ancora una camera oscura in appartamento.)

Alla domanda che ha girato con la prima durante la guerra, ha risposto: "Prima il fucile. Quindi la fotocamera. "

 


"Ecco perché sono diventato un fotografo," ha detto. "Ho dovuto mostrare questo inferno al resto del mondo."

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Vaccaro Tony Fonte Michele Prof COLABELLA

La galleria di immagini è vuota.


                 Il giorno della... Civetta, ovvero: la mostra di Tony Vaccaro a Blérancourt

 

Dopo lo sbarco angloamericano in Normandia (6 giugno 1944) e lo sfondamento da parte delle forze d'invasione alleate della linea di resistenza tedesca in Francia (3 luglio-8 agosto), sotto l'incalzare degli avvenimenti la sera del 14 agosto le truppe tedesche di occupazione abbandonarono Saint-Briac-sur-Mer e si ritirarono alla Garde Guérin. Le truppe americane, della Terza Armata del gen. Patton, furono invitate a entrare nella cittadina bretone, ma, temendo una trappola, passarono la notte presso una taverna, a La Ville-aux-Samsons.

 

Nel nuovo clima di ritrovata libertà, dalle dieci del mattino del 15 alle due del pomeriggio, la popolazione animò la piazza e fraternizzò con i liberatori, che donavano chewing-gum ai bambini e che ricevevano, a loro volta, baci dalle ragazze. Arrivati così al primo pomeriggio, dal bar attraverso un altoparlante cominciò a diffondersi il suono di una dozzina di dischi, su cui erano incise canzoni popolari francesi, quali Fleur de Paris, Auprès de ma blonde, Vive la Bretagne e Pont de Nantes, al ritmo di polke, ma furono anche riprodotti brani di be-bop, swing e boogie-woogie. Nell'allegria generale, la nonna e la mamma delle sorelle Simone e Marie-Thérèse Crouche cominciarono a ballare da sole. Poi, man mano si formò un girotondo a cui parteciparono tutti, le altre donne, i parenti, i bambini e le bambine, i militari, e iniziò una farandole, con la danza cantata La dance du tapis. In mezzo al cerchio si metteva un giocatore con gli occhi bendati, mentre gli altri gli giravano attorno, ballando e cantando. Chi stava al centro tentava di toccare uno dei compagni di gioco, finché riusciva nel suo intento. A questo punto, si toglieva dagli occhi il fazzoletto e lo stendeva a terra a mo' di tapis (tappeto); quindi si inginocchiava assieme all'altro giocatore, per baciarsi tre volte. Alla fine andava al centro il compagno prescelto e la farandole riprendeva il suo giro. A un tratto, la bambina Noëlle (il nome deriva da Noël, 'Natale': quindi era di  buon auspicio per la nascita della nuova Francia), ebbe la sorte di toccare un militare, il sergente Gene Costanzo. Tony Vaccaro, mentre si stava allontanando dal gruppo, da una ventina di metri notò con la coda dell'occhio quella scena memorabile e rapidamente ritornò indietro. Dalla distanza di otto piedi, senza mettere a fuoco l'obiettivo della sua macchina fotografica, fece in tempo a riprendere il bacio, che, come di consueto, era stato ripetuto per la terza volta. L'immagine impressa era inoltre completata dalle sorelle Crochu, che, sullo sfondo del palazzo delle Poste, si tenevano per mano nella farandole. Fu così che fu immortalato quello che sarebbe diventato Il bacio della Liberazione.

 

Ritornato alla vita civile, Tony Vaccaro ha continuato da professionista il suo lavoro di fotoreporter, collaborando alle più importanti riviste americane. Nel 1994, in occasione del cinquantesimo anniversario della Liberazione, in Francia si è risvegliato l'interesse per le sue fotografie di guerra con la mostra Itineraire photografique d'un G. I. de la liberté, allestita a Bayeaux, in Normandia, dal 21 aprile al 10 maggio 1994; da lì poi è girata per quasi tutta la Bretagna. Significativo è stato il riconoscimento ricevuto da François Mitterand, che il 23 maggio ha deciso di insignirlo della Légion d'honneur. Da allora in poi, in tutte le zone d'Europa da lui toccate con l'esercito alleato si registra un continuo susseguirsi delle sue mostre. Subito dopo il memorabile allestimento del luglio 1995 nella città di Luxembourg, Tony Vaccaro, con il pregevole contributo del gallerista Reinhard Scultz,  dal 29 luglio al 16 agosto ha tenuto aperta una mostra anche a Bonefro, luogo dove aveva trascorso la sua adolescenza fino al 1939.

 

Instauratosi un rapporto di grande amicizia, come con tanti altri compaesani, accettando il suo invito, il 21 ottobre sono andato a Blérancourt (Aisne), sede della Cooperazione franco-americana, dove in onore di Tony erano state allestite due mostre. Contemporaneamente, sono arrivati dall'Alsazia anche i fratelli Iarocci ('M'llecocce). Per me è stata un'emozione molto particolare, dal momento che ho avuto modo di incontrare una delle due sorelle immortalate in Il bacio della Liberazione e, singolarmente, nel ballo con un miliare americano: Marie-Thérèse Crouche, che nel corso degli anni si era sposata con Jean Civetta, un italo-francese di origine friulana, di cui in seguito era rimasta vedova. Fatta la sua conoscenza, subito ho avuto l'idea di ritrarla assieme a Tony accanto alla famosa foto. Da allora si è instaurato tra di noi un rapporto di grande amicizia epistolare, durato fino al drammatico terremoto che ha colpito il nostro paese. Attraverso le lettere, in cui esprimeva il desiderio di venire a Bonefro (idea non andata in porto, per motivi, diciamo così, burocratici), ogni anno ci siamo scambiati gli auguri per le festività natalizie. Inoltre, Marie-Thérèse Crouche Civetta mi ha inviato l'opuscolo della mostra di Tony Vaccaro del 1994, ripetuta anche nel suo paese natale, nonché la foto di quando, l'11 ottobre, è stata consegnata ufficialmente al nostro comune amico la Légion d'honneur, nella Cancelleria di Parigi. A mia volta, le ho spedito sia la sua foto con Tony Vaccaro, sia il mio libro dove parlo della fatidica data del 15 luglio 1944, avvenimento da me ricostruito mediante la sua testimonianza diretta.

 

DIDASCALIE:

Il catalogo della mostra Itineraire photografique d'un G. I. de la liberté (1994).

Marie-Thérèse Crouche balla con un soldato americano (1944).

La consegna della Légion d'honneur a Tony Vaccaro (11 ottobre 1994).

La copertina della mostra di Tony Vaccaro nella città di Luxembourg (luglio 1995).

Invito all'inaugurazione delle due mostre a  Blérancourt, il 21 ottobre 1995.

Marie-Thérèse Crouche Civetta e Tony Vaccaro.

Biglietto d'auguri di Marie-Thérèse Crouche Civetta per l'anno 2000, assieme ai ringraziamenti per l'invio del libro con la sua storia.

Il bacio della liberazione

Fonte Michele Prof COLABELLA


BONEFRO 24 agosto 2014

Si è tenuto nel pomeriggio, di oggi, l’inaugurazione del Museo della Fotografia Tony Vaccaro “L’Arte in un istante”. Il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini ha inaugurato l’apertura, accompagnato dal sindaco Giuseppe Montagano, dal presidente della Regione Paolo Di Laura Frattura, altri esponenti politici, autorità civili, militari e religiose. Erano presenti all’evento numerose persona bonefrane e non. Da oggi, il Museo, resterà aperto e visitabile a titolo gratuito ogni giorno. L’orario di visita, reso noto dal Comune, è dalle ore 10.00 alle 12.00 e dalle 17.00 alle 19.00.

BONEFRO gennaio 2015 Tony Vaccaro